Un nuovo “look” ad un vecchio scrittoio
Ciao a tutti, voglio aprire questa sezione presentandovi il restyling di uno scrittoio di campagna, realizzato qualche tempo fa. A dire vero, anche lasciato così com’era, il mobile faceva la sua figura ma non si adattava molto allo stile della stanza. Di seguito ho riportato un breve tutorial fotografico dei passaggi eseguiti con relative spiegazioni e piccoli consigli che spero possano esservi utili.
Come primo step, determinante per la buona riuscita del lavoro, ho preparato bene la superficie, sia degli elementi da verniciare a smalto, sia di quelli da trattare con l’impregnante. In questo caso il fondo non presentava graffi, o parti da stuccare, quindi ho saltato questa fase spesso necessaria.
Perciò ho riportato a legno la parte superiore dello scrittoio e i cassettini interni e successivamente ripulito la superficie con un panno leggermente umido, per togliere i residui di scartavetratura. (Foto 1)
Raccomandazione importante! Sia che si effettui quest’operazione a mano sia che venga utilizzata una scartavetratrice, è fondamentale proteggersi con una mascherina e indossare un paio di occhiali per evitare di inalare le polveri e di arrossare gli occhi.
Per le parti da verniciare a smalto è stata invece sufficiente una leggera carteggiatura, con movimenti circolari, per togliere la finitura protettiva; è un’attività che può essere fatta tranquillamente a mano, senza fatica, non richiede molto tempo. (Foto 2). Eliminato lo strato di polvere che si era nel frattempo formato, l’ultimo passaggio prima di procedere alla stesura del primer è stata la sgrassatura della superficie. In commercio vi sono vari prodotti sgrassanti, ma vi assicuro che una spugnetta abrasiva, imbevuta di una soluzione di acqua calda e bicarbonato funziona benissimo; con l’aggiunta di un po’ di ammoniaca, se l’odore non vi infastidisce, ancora meglio!
Con una spugna bagnata ho tolto i residui lasciati della soluzione sgrassante; il bicarbonato in particolare tende a lasciare degli aloni (Foto 3)
A questo punto la superficie era pronta per la trasformazione! (Foto 4)
Ho iniziato la tinteggiatura dello scrittoio procedendo dall’alto verso il basso, per evitare che eventuali sgocciolamenti potessero finire sulle parti già trattate; per una maggiore precisione nella tinteggiatura ho prima posizionato delle striscie di scotch carta, facilmente rimuovibili a fine lavoro, lungo i bordi delle superfici da colorare.
Per la parte superiore dello scrittoio ho scelto una tonalità piuttosto scura di impregnante all’acqua già cerato (Foto 5) però, come potete vedere (Foto 6), la reazione con il pigmento del legno ha fatto sì che il risultato fosse molto più chiaro del previsto. Può capitare che il risultato finale non sia quello atteso, proprio perché la tonalità è molto influenzata dal tipo di legno; perciò ho utilizzato un impregnante ancora più scuro per le mani successive, fino ad ottenere la tonalità desiderata. Per quanto riguarda la stesura, due cose sono importanti:
1) “tirare” bene il prodotto in modo che la colorazione risulti il più possibile uniforme;
2) evitare di ripassare inavvertitamente il pennello sulle parti già trattate e in fase di asciugatura (piuttosto rapida a livello superficiale) con il rischio di creare disomogeneità di colore sulla superficie interessata.
Come dicevo i tempi di asciugatura al tatto di un impregnante sono rapidi, mentre prima di procedere ad una seconda mano occorre solitamente attendere diverse ore. Normalmente due passaggi sono sufficienti per un buon risultato, io ne ho fatti tre solo per correggere la tonalità iniziale.
Ed eccoci alla parti dello scrittorio da colorare a smalto: tolte le maniglie dai cassetti e questi dalla struttura, per lavorare più comodamente, ho steso una mano di primer (Foto 7). Ne esistono sia bianchi che colorati; d’abitudine io utilizzo il classico primer bianco, anche perché lo smalto, quale che sia il colore scelto, copre senza problemi la base di fondo.
Ci sono in commercio alcuni smalti che, nelle istruzioni per l’uso, indicano che non è necessario passare il primer prima della loro stesura. Io preferisco usarlo in ogni caso per due motivi essenziali:
1) una maggior sicurezza dell’effetto aggrappante alla superficie;
2) una migliore uniformità del colore; nei casi in cui non ho usato il primer, mi sono spesso ritrovata a dover passare tre mani di smalto anziché due per raggiungere una copertura ottimale; ma visto che uno smalto costa più di un primer e che risparmiare non dispiace a nessuno…..
Il primer può essere steso sia a rullo che a pennello. Per le superfici più ampie e piane, consiglio il rullo: il lavoro è certamente più veloce. Dove ci siano intarsi o modanature, sarà giocoforza utilizzare il pennello.
In tutti i casi un’avvertenza importante che vale sia per il primer che poi per lo smalto:
quando lo stendete non abbiate mai la tentazione di ripassare sulle zone meno uniformi, mentre il primer sta asciugando: otterrete l’effetto opposto, ovvero finirete per togliere via lo strato anziché compattarlo. In questo caso bisogna attendere la completa asciugatura, in base ai tempi solitamente consigliati sulla confezione del prodotto e completare l’opera in un secondo momento. Come dicevo la stessa regola vale anche per lo smalto: non preoccupatevi se alla vista, dopo il primo passaggio, la copertura lascia a desiderare: tutto si uniformerà con la seconda!
Per questo mobile, destinato ad una camera di adolescenti, ho scelto uno smalto antigraffio opaco, color carta da zucchero. Ed ecco come si presentavano struttura e cassetti già dopo la prima mano: come potete vedere l’effetto coprente è davvero notevole! (Foto 8)
Ho poi carteggiato nuovamente, con estrema delicatezza, prima di procedere al secondo passaggio.
Il risultato finale, una volta riavvitati pomelli e maniglie e reinseriti i cassetti nello scrittoio è quello che potete vedere qui accanto (Foto 9 e 10).
Spero che questo tutorial vi sia piaciuto e soprattutto possa esservi utile per i vostri lavori di restyling.
Alla prossima!!