A Firenze e dintorni, gironzolando tra le librerie indipendenti – La Gioberti a km 0
Il nostro percorso fra le librerie fiorentine prosegue con una libreria che, se non può a pieno titolo qualificarsi come “indipendente”, è un luogo davvero speciale, per certi aspetti sui generis, e in ogni modo estremamente interessante.
Il nostro primo impatto con la Libreria La Gioberti a km 0 è stato a settembre, nel giorno dell’inaugurazione formale nei nuovi locali di Via Maragliano 76. Era un caldo pomeriggio di fine estate e il negozio traboccava di vecchi amici, nuovi clienti e, in generale, di persone curiose per questo nuovo spazio che sembra promettere qualcosa di diverso (e più ampio) dalla classica libreria di quartiere.
Gli scaffali dei libri sono colmi e divisi in sezioni, con un’ampia settore dedicato alla letteratura per l’infanzia e giochi didattici. C’è un fornito reparto profumeria e ci sono perfino bottiglie di vino e un vario assortimento di prodotti alimentari.
La Gioberti a km 0 è gestita da Martina e Vincenzo che hanno alle spalle la società Giorgi Libri S.r.l. ma che dispongono di una totale libertà nella scelta del catalogo di libri e dei prodotti alimentari e di bellezza che offrono ai loro clienti. Ecco come hanno risposto alle nostre domande!
Iniziamo con le presentazioni. Qual è la squadra coinvolta in questa nuova avventura de La Gioberti a km 0 e qual è il vostro background?
MARTINA – Io nasco proprio come libraia. Ho iniziato alla libreria FNAC ai Gigli, occupandomi del customer service. Dopo la sua chiusura, ho lavorato nel settore moda come responsabile in un importante negozio, ma la scorsa estate, quando mi è piovuta dal cielo l’offerta di tornare a lavorare nel mondo dei libri, non ci ho pensato due volte. Ho abbandonato un contratto a tempo indeterminato e tutte le certezze adesso connesse e sono tornata al mio primo amore.
Adesso sono davvero felice nel mio ruolo anche perché la Gioberti Libri, che è la società proprietaria anche delle librerie consorelle La Gioberti in Via Gioberti e quella In Via Federico D’Antiochia a Gavinana, ci consente di creare il nostro personale catalogo senza direttive esterne e questa è una libertà impagabile.
VINCENZO – Io ho lavorato per 13 anni alla libreria Edison di Piazza della Repubblica. Ho scoperto più tardi che io e Martina, all’insaputa l’uno dell’altra, siamo scesi in piazza a manifestare contro la perdita dei posti di lavoro quando la libreria ha chiuso nel 2012! Nel 2014 ho costituito, insieme ad altre 5 persone, una cooperativa che nel 2015 ha aperto la libreria Marabuk. Sono stati 8 anni importanti, formativi, difficili; gli ultimi due e mezzo li ho passati, per una serie di vicissitudini, da solo fino alla chiusura a Giugno 2023. Poi la Giorgi Libri mi ha dato la possibilità di cominciare a lavorare qui. Ovviamente il filo conduttore che mi lega alla mia passata esperienza con Marabuk è molto forte anche per la vicinanza dei due negozi [entrambi in Via Maragliano, n.d.r.] ed è stato anche molto bello riscontrare che, nel corso degli anni passati, avevo seminato tanto. Più di mille e cinquecento persone si sono infatti riversate, con tutto il loro affetto, all’inaugurazione della libreria.
Anche per me poi è importante avere alle spalle un’azienda a gestione familiare come la Giorgi Libri che ci consente di avere quell’autonomia che un nome più grande dell’editoria probabilmente non concederebbe permettendoci di continuare a essere dei veri e propri librai che imparano dai clienti e non solo dei commessi.
Il nome della libreria richiama il progetto delle altre due librerie in Via Gioberti e in Via Federico D’Antiochia ma la dicitura “a km 0” è evidentemente il punto nodale di questa nuova esperienza. Potete dirci qual è la relazione fra le due librerie e cosa caratterizza e differenzia la libreria di Via Maragliano?
VINCENZO – Il progetto della libreria La Gioberti a km 0 è nato durante la pandemia ed è stato di tale successo da attrarre l’attenzione della Regione Toscana che ha voluto premiare il progetto km 0 contribuendo all’apertura di una libreria che potesse essere anche una vetrina per le aziende dell’agroalimentare locale biologico con un controllo di qualità rigoroso e molto attento. E questa solidarietà fra aziende sono sicuro che possa costituire una nuova frontiera anche in tempi di non emergenza.
MARTINA – La differenza con le due “sorelle maggiori” è proprio l’assortimento dei prodotti agroalimentari anche se il negozio di Via Gioberti ha iniziato ad avere un piccolo reparto alimentare e la tendenza è quella di coinvolgere anche le altre librerie. Però sì noi siamo l’avanguardia in questo settore.
C’è un criterio specifico che orienta la vostra offerta di libri o una filosofia che vi consente, per esempio, di privilegiare un genere rispetto a un altro o alcune tematiche rispetto ad altre? Ci sono filoni della letteratura che ci tenete a diffondere o comunque a rendere maggiormente visibili ai vostri (anche futuri) clienti?
VINCENZO – Devo dire che io e Martina abbiamo avuto fin da subito una visione comune. Questa libreria vuole infatti essere una sorta di continuazione di Marabuk eppure, allo stesso tempo, vuole essere un po’ più “pop”, il che significa avere un occhio di riguardo per le proposte meno banali, meno “da classifica” (che poi dovrebbe essere il surplus delle librerie di quartiere) senza però disdegnare i titoli più di qualità, di mercato, di cassetta. Quando devo consigliare un libro cerco di farlo non in base alla sua posizione in classifica ma al gradimento e alla sua collocazione nel catalogo della casa editrice che lo pubblica e non sempre le case editrici consigliate sono quelle di vertice.
Avete in programma iniziative come presentazioni di libri o organizzazione di book club di lettura?
MARTINA – Il programma e la volontà ci sono. Personalmente mi piacerebbe organizzare letture per bambini, compatibilmente con lo spazio della libreria, e avviare anche un book club. Sarebbe un bel valore aggiunto!
VINCENZO – Potremmo anche organizzare questi eventi in un locale esterno che magari ci ospiti la sera, mentre nel pomeriggio ci piacerebbe allestire presentazioni. L’unica presentazione che abbiamo finora organizzato è andata benissimo seppur preparata in 24 ore. È venuto Carmine Abbate per una chiacchierata informale con i lettori ed è stato un successone. Il problema è fondamentalmente solo logistico, ovvero trovare uno spazio che ci consenta di ospitare almeno una quindicina di persone. Speriamo di poterlo fare quanto prima!
Il reparto bambini prevede sia giochi che libri (dalla primissima infanzia in su). Pensate che il gioco (specie se intelligente e ben congegnato) possa essere un modo per avvicinare i bambini alla lettura?
MARTINA E VINCENZO – Crediamo che libreria debba essere un’unità in cui tutto è propedeutico all’avvicinamento dei bambini in libreria. Spesso anche i settori si scambiano i ruoli, perché non è escluso che chi va a cercare un libro per bambini poi non sia interessato alla letteratura per adulti o viceversa. Tutto sta nel trovare un dialogo.
MARTINA – In libreria abbiamo un tavolino con seggioline dove io lascio sempre dei libri aperti perché i bambini, che magari sono subito attratti dai giochi, poi vedendo il tavolo e le sedie istintivamente si siedono e iniziano a sfogliare i libri. È importante il rapporto che si crea non solo con il cliente adulto ma anche con i più piccoli: se io mi siedo a terra con loro e leggo un pezzo di storia, loro ascoltano! È importante starci insieme mettendosi a pari e indicando la strada.
VINCENZO – I bambini poi spesso tornano anche a trovarci, questa è la cosa bella! Abbiamo due mini clienti che abitano qui vicino e quando la sera la tata li riporta a casa, la più grande chiede sempre di entrare per salutarci e raccontarci cosa ha fatto durante la giornata. Si crea così un vero e proprio spirito di quartiere.
MARTINA – In effetti stiamo diventando un punto di riferimento per il quartiere e le persone cominciano a conoscerci anche se siamo qui soltanto dal 31 luglio dell’anno scorso e abbiamo cominciato davvero a lavorare a settembre dopo che il mese di agosto era stato di rodaggio.
Veniamo adesso agli altri prodotti in vendita nel vostro negozio. Potete descriverceli e dirci perché sono stati scelti? E qual è il segreto per armonizzare la vendita di beni così diversi fra loro?
VINCENZO – Io mi occupo specificamente del settore agroalimentare e devo dire che abbiamo ottimi prodotti. Il punto forte sono i cantuccini della pasticceria Lori che hanno, per esempio, costituito il punto forte dei regali di Natale. Abbiamo poi diversi vini, tra cui il nostro fiore all’occhiello è il vino del Commissario Bordelli che è un’ottima idea regalo insieme al libro rispettivo. Ci sono poi una serie di liquori della Morelli, azienda di liquori e grapperia di alto livello, come l’Arancino e il Limoncino, varie birre artigianali e in più i prodotti del Podere Mandriato.
MARTINA – Abbiamo poi il dado vegetale in polvere dell’Azienda Agricola La Selvella della Val D’Orcia e anche il loro sale aromatizzato al Sangiovese, timo e maggiorana essiccati, le chips di cavolo nero e di cachi disidratati, oltre alle tisane di tutti i tipi.
Io poi mi occupo del reparto della cura del corpo. Qui, la nostra azienda di punta è Idea Toscana i cui prodotti sono tutti a base di olio di oliva: ci sono creme, shampoo, profumatori per ambiente e una fantastica crema mani-unghie. Abbiamo poi i saponi di lusso e i profumatori di ambiente di Nesti Dante con una varietà di profumazioni praticamente infinita. C’è un vasto assortimento di caramelle al sesamo e all’orzo di Oligea nonché i suoi profumatori e bruciatori.
Vediamo poi che vendete anche quotidiani.
MARTINA – Sì abbiamo anche un reparto edicola con i principali quotidiani e le principali riviste ed anche le figurine e i prodotti in 3D degli Stumble Guys. Abbiamo infine un reparto fornitissimo di guide turistiche.
Giunti alla fine della nostra intervista possiamo certamente dire che Martina e Vincenzo hanno soddisfatto appieno le nostre curiosità. A questo punto non ci resta che consigliarvi di visitare di persona La Gioberti a km 0 e cercare quello che fa per voi!