Eshkol Nevo – Legami (2024)

Ci fa molto piacere proporre di nuovo la lettura di uno scrittore come Eshkol Nevo che, con Legami, torna ad immergerci nella complessità dei rapporti umani attraverso i venti racconti brevi che compongono il suo ultimo libro. Storie familiari, di amicizia, d’amore, legami destinati a sciogliersi come a rafforzarsi o, più semplicemente, a mutare con lo scorrere del tempo, ineluttabilmente esposti alle insidie della vita che trasformano persone e relazioni.

Rapporti che svelano sofferenza, amore, nostalgia, rimpianto, passione, tradimento, tutti indistintamente accomunati da una forza latente, sconvolgente e al tempo stesso liberatoria: il desiderio che spinge verso l’altro, pur nella consapevolezza di rimanere esposti, di poter essere travolti da ciò che invece scioglie, separa ed allontana e, nonostante questo, accettare la sfida.

Veicolo d’elezione di emozioni e sentimenti, è la fisicità, l’altra grande protagonista del libro, come dichiarato dallo stesso Nevo. La sensualità, il sesso, la passione, ma anche la malattia e il dolore, tutto passa attraverso il corpo, corsia privilegiata per far luce sull’intimità delle relazioni, sulla loro vulnerabilità e fragilità.

Hungry hearts, titolo del primo racconto, nonché primo dei molteplici riferimenti alla musica rock/pop degli anni ‘80 e non solo disseminati all’interno del libro, è anche forse l’espressione in grado di sintetizzare al meglio il fil rouge che lega le diverse storie: la fame del cuore, quella spinta interiore che nutre il bisogno di contatto, di ricerca dell’altro, di raggiungersi e ritrovarsi, la stessa che alimenta la forza di scegliere, di andare oltre, persino di elaborare un lutto e di trovare il coraggio per l’ennesima ripartenza.