Una vita tra i libri – Lapo Ferrarese
“Leggo per passione, scrivo per “necessità”, pubblico e stampo libri per lavoro”. Così si presenta Lapo Ferrarese sul suo sito ufficiale. Classe ’69, fiorentino d.o.c., amante della lettura fin da ragazzo, scrittore ed editore; davvero una visuale privilegiata, a 360°, sul mondo della scrittura. Siamo lieti di aprire questa sezione del blog con l’intervista che ci ha gentilmente rilasciato.
Appassionato lettore, scrittore ed editore, una combinazione meravigliosa per un amante dei libri; viene da chiedere quale sia la veste, tra le tre, che ti senti più cucita addosso…
A costo di darti una risposta scontata, mi viene da dire che siano tre facce della stessa realtà. In effetti ognuna di queste tre attività, nel corso della mia vita, è andata a soddisfare diverse esigenze personali.
La prima, la lettura, è sempre stata una grande passione fin da piccolo. Adoravo soprattutto immergermi nelle storie avventurose o nei gialli. Da bambino leggevo Giulio Verne, La banda dei Cinque, divoravo gli allora famosi “Gialli dei Ragazzi”; poi da ragazzino ho scoperto la fantascienza e il fantastico, e per lungo tempo ho speso tutte le mie “paghette settimanali” per acquistare gli Urania, i volumi della Editrice Nord (specialmente la collana Oro e Argento, ma anche le raccolte cartonate di racconti), o quelli di Star Trek (di cui amavo anche la serie Tv). Poi sono passato all’horror. Avevo anche molto tempo per leggere, cosa che adesso, purtroppo, ho molto meno.
Verso i quindici / sedici anni ho cominciato a scrivere i miei primi racconti. Mi divertiva rielaborare in proprio tutte quelle situazioni avventurose che leggevo. All’epoca non pensavo certo alla pubblicazione, ma avevo diverse idee creative che avevano bisogno di “uscire” dalla mia testa. Per questo dico, ancora oggi, che scrivo “per necessità”.
La veste di editore “on demand” è nata quasi per caso tra il 1999 e il 2000, grazie a incontri fortuiti (o “guidati”, per chi come me crede alle sincronicità della vita) durante i primi anni in cui lavoravo nell’agenzia di pubblicità di mio padre come web account, mentre finivo la mia tesi di laurea in filosofia. Improvvisamente ho saputo cosa avrei fatto “da grande”! In pratica mi sono inventato da zero un lavoro nel campo editoriale che, allora, non esisteva ancora. Sono orgoglioso di dire che, in seguito, poiché l’idea era buona ed effettivamente c’era richiesta di questi servizi, sono stato “copiato” (a volte anche ai limiti del plagio, con intervento del mio avvocato) da altre realtà, alcune delle quali poi sono diventate delle piattaforme di auto-pubblicazione molto importanti e conosciute. Ma questa è la concorrenza, dopotutto.
Affascinato da racconti di fantascienza e horror fin da ragazzo e poi tu stesso autore di racconti del brivido e di fantascienza. Cosa ti affascina di questo filone, soprattutto nella veste di scrittore?
L’incontro con l’ignoto, il dover affrontare situazioni impreviste, paradossali, spesso improvvise e senza apparente spiegazione razionale, soprattutto da parte del singolo, quando si trova solo ad affrontare le proprie paure più profonde. È stato il successo di storiche serie televisive come “Ai confini della realtà” (“The Twilight Zone”), che ho adorato.
Nel 2008 hai autopubblicato il tuo primo libro “Ombre. Racconti del brivido” poi nel giro di pochi anni sono usciti “Incubi. Racconti horror”, pubblicato nel 2010 e “Il complotto e altri racconti” del 2013, che si differenzia dai due precedenti per un taglio maggiormente eterogeneo…..
“Ombre” è stata la mia prima sfida letteraria. Da qualche tempo scrivevo racconti brevi su un sito letterario, e devo dire che erano molto apprezzati, ricevevo sempre diversi e sinceri apprezzamenti dagli altri utenti. Nel frattempo avevo anche questi tre racconti lunghi (“Una strana invasione”, “Il cavallo di legno” e “Cunicoli”), che erano perfetti per una raccolta. Così un giorno mi sono deciso e ho pubblicato il mio primo libro con il mio marchio editoriale Phasar Edizioni. È stato un bel successo di critica. Basti dire che uno dei maestri dell’horror italiano, Danilo Arona, l’ha divorato e mi ha fatto i suoi complimenti. Durante una delle tante fiere del libro una copia di “Ombre” è finita tra le mani dei due titolari di Galaad Edizioni, l’hanno letto e mi hanno proposto qualcosa tipo: “Se scrivi altri tre racconti di questa qualità, il prossimo libro te lo pubblichiamo noi”. E così, quasi per scommessa con me stesso e con loro, due anni dopo ha visto la luce la seconda raccolta “Incubi” (contenente i racconti “Verdetto”, “Mostri in soffitta” e “La villa”), pubblicata appunto da Galaad. Il terzo volume, “Il complotto e altri racconti” (pubblicato di nuovo dalla mia Phasar Edizioni), effettivamente più composito come tematiche, non è altro che il meglio dei racconti pubblicati nel corso degli anni sul sito letterario che frequentavo.
Poi nel 2014 è uscita la raccolta di racconti brevi “Vecchi amici. Racconti horror”, che è stata scelta per il Contest letterario “La Serra Trema” e selezionata come una “tra le migliori novità horror del panorama editoriale”. Tra l’altro dal racconto “Amnesia”, incluso nella raccolta, è stato realizzato nel 2018 il cortometraggio omonimo, con regia di Marco Paracchini. Sicuramente una bella soddisfazione questa ma, al di là dei riconoscimenti ufficiali, c’è un libro dei tuoi a cui sei particolarmente legato?
Sì, “Vecchi amici” (Galaad Edizioni, 2014) è la prima raccolta di racconti brevi a tema fantastico e horror. Ben 11 undici racconti, uno più inquietante dell’altro (se posso permettermi un giudizio personale). Tra questi “Amnesia” ha catturato l’attenzione del bravo regista e scrittore Marco Paracchini, il quale nel 2018 mi ha proposto un adattamento per un corto che ha visto poi due diverse versioni (l’ultima quest’anno), entrambe molto intriganti. Non saprei però rispondere alla tua domanda: ogni libro è come un figlio, rappresenta un periodo della propria vita. Impossibile scegliere!
Veniamo a giorni più recenti: è del 2019 la tua ultima antologia di racconti del fantastico “Il decimo rintocco” e poi nel 2020 hai pubblicato il romanzo “Destinazioni”, che esce completamente dal binario del brivido e della fantascienza. Da dov’è nata la decisione di scrivere un romanzo, tra l’altro tratto da una storia vera, così lontano dai precedenti?
“Il decimo rintocco” (Phasar Edizioni, 2019) è stata l’inevitabile ulteriore raccolta di racconti che ho scritto durante la lunga realizzazione del saggio “Dieci anni nel paese delle meraviglie. La pubblicità per Linea GIG dal 1976 al 1986” (Phasar Edizioni, 2016) di cui sono co-autore insieme a mio fratello Niccolò e mio padre Alberto. Quest’ultima pubblicazione è un volume di 584 pagine sull’origine e la realizzazione delle più importanti pubblicità di giocattoli per Linea GIG tra gli anni 1976 e 1986, curate appunto da nostro padre, storico pubblicitario fiorentino di quel periodo. Dopo un saggio (decisamente impegnativo anche per le inevitabili ricerche storiche e biografiche) e la pubblicazione di altri racconti, avevo voglia di cambiare. Così ho ripreso una storia vera, da me vissuta durante l’estate del 1990, per la quale avevo già una bozza preliminare, e mi sono cimentato in quello che potrei definire il mio primo “romanzo di formazione”. Una vicenda che mi toccò personalmente, all’età di 21 anni, anche a causa della scomparsa improvvisa di un amico e compagno di viaggi proprio durante quell’estate.
Per i ventenni degli anni ‘90, si tratta di un romanzo che ha il sapore di un amarcord, leggendone le pagine ci si ritrova catapultati non solo nelle estati spensierate della nostra giovinezza e nell’atmosfera un po’ “cazzara” dei viaggi alla ventura che puoi fare solo a quell’età, ma anche in un mondo che sembra ormai lontano anni luce. Viaggiare con l’interrail – ma qualcuno lo farà anche al giorno d’oggi? – walkman e audiocassette con la registrazione delle compilations preferite a fare da colonna sonora all’estate, budget giornaliero ai limiti della sopravvivenza, zaino in spalla, su e giù da un treno all’altro, il vaglia postale, l’attesissimo vaglia postale che quando rimanevi con due spiccioli in tasca faceva la differenza tra l’ineluttabile momento di tornare a casa e la possibilità di continuare la vacanza ancora un po’. Pensi che questo romanzo possa rappresentare l’inizio di un filone diverso per la tua scrittura o è solo una parentesi?
Chissà… forse ci ho preso gusto (anche se quest’ultima storia, sebbene autobiografica, sgomitava anch’essa per essere messa su carta). Dopotutto, il riscontro a quest’ultima sfida è stato per adesso molto positivo. E qualche idea per ulteriori storie di questo tipo ce l’ho già…
Parliamo adesso della tua veste di editore. Dal 1999 sei responsabile del marchio Phasar Edizioni, ormai da molti anni specializzato nella pubblicazione, in bassa tiratura, basso costo ma alta qualità, grazie alla stampa digitale di libri per autori ed editori. Casa editrice (Phasar Edizioni) ma anche Service di stampa (Phasar Book On Demand): puoi spiegarci meglio questi due aspetti della vostra attività?
Certo: il service di stampa è un servizio riservato agli editori, alle associazioni culturali, alle librerie editrici che pubblicano libri con il loro marchio editoriale. In questo caso i nostri clienti hanno i loro grafici e impaginatori, realizzano i file PDF e ce li mandano per la stampa dei volumi. In una settimana consegnamo dalle 30 alle 1000 copie. Il mio lavoro è qui prettamente commerciale e di consulenza. Per gli autori, invece, è disponibile il nostro marchio editoriale “Phasar Edizioni”, con il quale offriamo sia la semplice stampa (un regalo, un anniversario, un ricordo di famiglia, un album di fotografie, ecc) oppure una vera e propria pubblicazione, con l’inserimento dell’opera nel catalogo Alice dei libri in commercio e la reperibilità in tutti gli store online e le librerie. Tengo a precisare che non si tratta di mera “pubblicazione a pagamento”, dove di solito si pubblica qualsiasi cosa senza un minimo di attenzione, ma di un servizio a metà tra il self-publishing (il nostro contratto non prevede cessione di diritti, né vincolo di durata temporale) e l’editoria tradizionale (valutiamo e selezioniamo i titoli da pubblicare e offriamo assistenza professionale), qualcosa di unico nel suo genere in Italia.
Immaginiamo per un attimo che io volessi pubblicare un libro, un saggio e non avessi la più pallida idea di cosa fare – situazione forse poi non così lontana dalla realtà per chi, per la prima volta si appresta a pubblicare un suo scritto – quali sono i servizi che mettete a disposizione della vostra clientela?
Con Phasar Edizioni offriamo agli autori servizi professionali come correzione bozze, editing, impaginazione, realizzazione grafica della copertina, stampa, versione eBook (ePub), realizzazione di BookTrailer ad alta qualità, promozione dedicata grazie al nostro ufficio stampa, oltre all’assistenza e consulenza dei nostri bravi editor e grafici. L’autore non è obbligato ad acquistare copie (ma se decide di farlo l’ordine minimo è di 20 copie). Le rendicontazioni del venduto sono pubblicate ogni fine mese sul nostro sito e ogni autore può verificare in tempo reale il report di vendita accedendo con il proprio username e la propria password sul suo profilo riservato.
Il vostro catalogo on line offre una scelta non solo ampia ma anche variegata: narrativa, saggistica, poesia, manuali. Ci sono state, nel corso di questi anni, pubblicazioni che come editore, ti hanno dato particolare soddisfazione?
Sì, certo, ce ne sono stati diversi. Impossibile nominarli tutti adesso. Libri partiti quasi in sordina e magari poi esplosi grazie al passaparola dei lettori. L’evidente prova che ci sono in giro molti bravi autori che però, per un motivo o per l’altro, non riescono ad approdare ai grandi editori e avere sufficiente visibilità sui canali tradizionali. Un vero peccato.
Rimane la soddisfazione, con il mio lavoro, di aver non soltanto aiutato diversi autori a farsi conoscere, ma aver comunque contribuito alla felicità e alla gratificazione anche di coloro che magari non erano interessati tanto alla “notorietà”, ma più che altro a realizzare un sogno, dare concretezza al loro lavoro professionale o lasciare semplicemente qualcosa di se stessi alla famiglia e ai posteri. I commenti positivi e sinceri sul nostro sito, raccolti nel corso degli anni da parte degli autori che hanno pubblicato con noi, sono lì a testimoniare che quando si lavora con passione, etica, empatia e professionalità, la soddisfazione è reciproca. Non a caso molti autori hanno pubblicato più volte con noi (c’è anche una pagina sul sito con una sorta di “classifica” degli autori più prolifici) o hanno comunque prodotto un passaparola positivo.
Grazie Lapo per la tua disponibilità e, mentre lasciamo i nostri lettori alla visione del booktrailer della tua “ultima fatica”, non resta che darci appuntamento, se vorrai, al prossimo libro!