Alla scoperta dei Mestieri senza tempo: Zagari Arte legatoria artigianale
Adagiato sulla riva destra dell’Arno ad una quindicina di chilometri da Firenze, nel punto in cui al fiume si congiunge la Sieve (di qui il nome), il paese di Pontassieve offre gemme preziose a chi, come me, ama l’artigianato. È infatti passeggiando in via Ghiberti, nel borgo vecchio, che mi sono ritrovata davanti alla vetrina della Legatoria artigianale Zagari e, neanche a dirlo, non ho potuto trattenermi dall’entrare.
Ad accogliermi un ambiente piccolo ma pieno di manufatti meravigliosi che catturano vista ed olfatto; sì, perché in simili realtà artigianali non si resta circondati solo dalla bellezza degli oggetti finiti, dai loro colori, dalla precisione e accuratezza che mani esperte ed appassionate hanno impresso in questi piccoli capolavori, ma anche dall’odore dei materiali: la carta, la pelle, la tela…
Sul retro, ma comunicante con il negozio, il laboratorio dove tutto prende vita e in cui mi è impossibile non dare una sbirciatina.
A soddisfare la mia curiosità, rispondendo alle mie domande, è Angela che insieme al papà Luigi ha aperto questa attività nel 2020, in piena pandemia.
Una scelta coraggiosa la vostra, visto il periodo, che immagino sia stata supportata da una grande passione.
Sì alla base c’è una forte passione ereditata da mio padre che ha fatto questo lavoro fin da ragazzino, su commissione di terzi.
A partire dai primi anni del 2000 però la sua attività è venuta progressivamente a ridursi fino alla difficile scelta di chiuderla del tutto. Sono stata io a spingere verso l’apertura di un negozio nostro, cosa peraltro molto più gratificante.
Beh, allora sei figlia d’arte! La vostra scelta è stata quindi quella di prediligere il rapporto diretto con il cliente: che tipo di servizi offrite?
Facciamo un po’ di tutto, dalla rilegatura delle tesi di laurea alla tiratura di libri, all’attività di restauro, poi veniamo incontro alle richieste specifiche dei clienti e soddisfarle è l’aspetto più appagante.
Ce n’è una che ti è rimasta particolarmente impressa?
Sì, circa un anno fa si è presentata in negozio una signora che, in soffitta, aveva ritrovato delle lettere dei suoi genitori, la loro corrispondenza durante gli anni della guerra. Ci ha chiesto di farne una sorta di diario e ti assicuro che creare un degno contenitore per un ricordo così prezioso, è stato davvero emozionante.
Guardandomi intorno, vedo che la vostra offerta è molto varia…
Ci proviamo!
Andiamo dai portagioie in cartone e carta fiorentina o in pelle invecchiata, che noi provvediamo ad intarsiare con appositi stampi, a scatole di tutte le misure, dalle più grandi per l’armadio alle più piccole per bigiotteria; dai portamatite e portadocumenti, sia in pelle che in cartone, ai portamonete, alle taschine porta-oggetti, ai calendari… Poi ovviamente ci sono agende, diari, quaderni, album, persino pentagrammi rilegabili a scelta del cliente. E non mancano neppure orecchini e bigiotteria!
Orecchini di carta e pelle!
Sì è un’idea nata da alcune amiche di Lucca che fanno bigiotteria ad uncinetto. Ho preso spunto da loro, usando però i materiali del mio lavoro, la carta per la fantasia e la pelle per dare resistenza; così sono nati i mie orecchini, le collane, e i portachiavi.
Ogni volta che osservo una creazione artigianale non posso fare a meno di pensare al tempo necessario a realizzarla.
Facendo oggetti tra loro diversi anche i tempi di lavorazione variano di conseguenza. Io mi ritengo molto fortunata perché posso utilizzare il metodo che mio padre ha perfezionato negli anni, così riusciamo ad andare piuttosto spediti, ma non riesco a fare una quantificazione anche perché uno degli aspetti più belli di questo lavoro è che non guardiamo mai l’orologio!
Certamente non facciamo pagare un oggetto in base al tempo effettivamente impiegato, altrimenti i prezzi sarebbero improponibili.
Veniamo agli strumenti del mestiere.
Utilizziamo alcuni macchinari come questa taglierina antica che è un’eredità, (ndr: bellissima solo a guardarla), la rifilatrice, la pressa per l’incollaggio, le rivettatrici, la macchina per la cordonatura delle cartelle… poi ci sono utensili più piccoli, come il pirografo, gli stampi per lettere da scaldare a fuoco per la doratura dei libri… Devo dire che il grosso del lavoro resta comunque manuale e anche quando possiamo servirci di un macchinario, se non è necessario fare molti pezzi in serie, prediligiamo lavorare a mano anche per incollaggio e cucitura.
Guardando tuo padre all’opera non si può non rimanere affascinati e mi viene spontaneo chiederti se avete mai pensato di fare dei corsi di legatoria.
Abbiamo fatto qualcosa di simile quest’anno ma non si trattava di veri e propri corsi. L’occasione ci è stata fornita dalla Pro Loco di Pontassieve nell’ambito del Toscanello d’Oro: avevamo allestito un banco fuori dal negozio ed è stata un’esperienza molto carina. Per il momento non abbiamo considerato l’idea di trasformare quell’occasione in un’attività di tipo continuativo o comunque frequente, ma mai dire mai!
Siamo ad inizio anno, ti sei prefissata dei nuovi obiettivi per la vostra attività?
Personalmente sento il bisogno di investire nella mia crescita professionale, mettendomi alla prova, ad esempio, con la realizzazione di carta fatta a mano; un altro obiettivo è quello di aprirci all’online, che oggigiorno è una risorsa imprescindibile.
A distanza di qualche anno dall’apertura della vostra legatoria, mettendo a frutto il mestiere di una vita di tuo padre, le vostre idee e la vostra creatività, ma anche continuando a mettersi in gioco con nuovi progetti, puoi dirti soddisfatta della decisione presa?
Credo che avere un sogno e portarlo avanti fino in fondo sia bellissimo. Penso soprattutto ai più giovani che fanno fatica ad intravedere un futuro, avere degli obiettivi e dare il massimo per raggiungerli è fondamentale. Come ti dicevo all’inizio, prima di quest’attività ne avevamo un’altra che per una serie di motivi siamo stati costretti a chiudere, poi però siamo ripartiti. Crederci, non arrendersi e riprovarci per me è l’aspetto più importante ed è ciò che mi spinge a migliorarmi ogni giorno, sorretta dalla presenza insostituibile di mio padre.