Speciale Natale – Decorare con feltro e pannolenci: l’alberino di Natale
Complice un soggiorno negli Stati Uniti di qualche decennio fa, temo di aver irrimediabilmente contratto il “virus del Natale”. Approdata a Washington D.C. la vigilia del Giorno del Ringraziamento e ripartita il 22 dicembre, la full-immersion nella stagione natalizia fu totale e il contagio progressivamente inesorabile!
Decorazioni in ogni dove, – e che decorazioni! – gruppi corali vestiti di tutto punto ad intonare i canti tradizionali nelle piazze e nei centri commerciali, tazze di cioccolata calda fumante ai bordi delle piste di pattinaggio, alberi di Natale enormi davanti al Campidoglio e alla Casa Bianca, per non parlare di quelli all’interno, ovunque uno scintillio di luci e di colori e, nelle case, il profumo dei biscotti tipici della stagione…
Allora, poco più che ventenne, fu come ritrovarsi sul set cinematografico di una pellicola natalizia: i cliché c’erano tutti e vi assicuro che feci del mio meglio per resistere, ma il mio atteggiamento, inizialmente critico e disincantato, “ma che esagerazione!” finì ben presto per capitolare.
Il colpo di grazia fu la breve frequentazione con una gentile e anziana signora della Pennsylvania, vicina di casa della mia ospite. Tralascio la descrizione dell’atmosfera natalizia che si respirava appena varcata la soglia della sua abitazione, la lascio alla vostra immaginazione, con l’invito a raddoppiare di intensità qualunque immagine si stia formando nella vostra mente.
Quello che mi impressionò, segnandomi irrimediabilmente, fu il fatto che, ogni decorazione, ogni ciondolo appeso all’albero era stato realizzato da lei nel corso di un’intera vita. Mary, questo il suo nome, cominciò a raccontarmi di quando e come aveva creato alcuni dei suoi meravigliosi decori e mi resi conto che per lei non erano solo degli oggetti da tirare fuori dalle scatole un mese all’anno: erano i ricordi dei pomeriggi trascorsi con le amiche a cucire, ad incollare, ad assemblare, erano le risate, le chiacchiere, le confidenze… erano momenti sereni cui la sua mente tornava ogni volta che li guardava, riflessi della sua vita. Ne rimasi colpita e anche un po’ commossa.
Penso sinceramente che, in modo inconsapevole, sia stata proprio Mary ad instillarmi la passione per il fatto-a-mano, come un qualcosa che non è solo un “prodotto” ma che, per chi lo fa, rappresenta anche un ricordo, un momento della vita catturato da un oggetto che possiede la magia di farlo rivivere.
Come dicevo, non mi sono più ripresa da quel contagio, e dire che sono passati trent’anni, anzi direi che nel tempo le mie condizioni si sono aggravate! A differenza della mia ispiratrice, non ho amiche con cui condividere questea mia passione, ho però amiche che apprezzano il risultato finito e che mi diverto a fare omaggio delle mie creazioni.
Una delle mie decorazioni preferite è l’alberino di pannolenci per la cui realizzazione vi rimando al tutorial qui sotto e, se come me userete, bacche, cannella e anice stellato, vedrete che vi regalerete non solo i colori ma anche i profumi del Natale!