Pensieri di carta: cutting & stamping
Oggi vediamo insieme gli “strumenti del mestiere” di una scrapper. Nel precedente post sull’argomento avevo già accennato al fatto che, quando ci si avventura nel fantastico mondo dello scrapbooking, o per essere più pignoli del cardmaking, il materiale a disposizione è veramente E-SA-GE-RA-TO e a mio parere suddivisibile in quattro grandi gruppi: indispensabile – molto utile – di completamento – e infine la categoria dell’ “oddio-devo-averlo”!
Bene, tralasciando l’ultimo gruppo riservato alle scrappers più compulsive, di cui ormai mi ritengo membro onorario, e il terzo per il quale gusto personale e tipologia del progetto da realizzare possono dilatare a dismisura i confini, oggi faremo una breve carrellata su “gli indispensabili” e “i molto utili”.
Iniziamo dalla materia prima: la carta. Di base nel cardmaking per la struttura del biglietto viene utilizzato il cartoncino, mentre per l’aspetto più decorativo si fa ricorso alla carta per scrapbooking.
Per il primo (foto 1) la scelta può andare da un semplice cartoncino di recupero, al classico bristol oppure ai fogli di cartoncino ondulato reperibili in qualsiasi cartoleria, fino all’acquisto del Bazill, (dal nome del marchio) molto bello, caratterizzato da una trama particolare, ma anche un po’ più costoso rispetto ai primi.
Per la seconda (foto 2), come dicevo, esiste una vasta scelta; disponibile in singoli fogli o in pad, generalmente la carta per scrapbooking ha una grammatura che varia dagli 80/100 grammi fino ad oltre 200 grammi e la varietà di fantasie e temi è veramente notevole: basterà una rapida ricerca sul web per rendersene conto.
Sul piano di lavoro non potranno poi mancare un tappetino per il taglio (per proteggere il tavolo ma anche come strumento di misura) le forbici, la colla (stick o biadesiva) e una taglierina a scorrimento (foto 3), meglio se dotata di braccio-guida apribile, e ancora meglio se oltre alla funzione del taglio avrà anche quella della cordonatura, ovvero della piegatura, sicuramente molto utile anche se, a parer mio, non indispensabile. Ricordo che all’inizio, e per molto tempo, per la cordonatura mi sono servita di un bastoncino di legno, come quello dei gelati, che richiedeva solo un po’ più di attenzione, ma assolveva bene alla funzione senza sciupare la superficie della carta.
Molto utili sono poi le perforatrici a leva (foto 4): semplici da usare, hanno prezzi tutto sommato contenuti e consentono di ottenere sia forme geometriche (rombi, cerchi, quadrati ecc.) che decorative (cuori, stelle, animali, temi natalizi ecc.); di solito, però, le dimensioni delle sagome sono abbastanza ridotte.
Già con questa dotazione, potremo realizzare i primi progetti, giocando sull’accostamento di forme e fantasie; è inutile negare però che “l’appetito vien mangiando”, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto decorativo. Ecco perché tra gli strumenti di una cardmaker non potrà mancare una fustellatrice. Si tratta di una macchina dal funzionamento simile a quello di una pressa che, grazie alle fustelle, (foto 5) è in grado di tagliare con precisione diversi materiali, più comunemente carta, cartoncini, gomma crepla, ma anche sughero e feltro (dipende dal tipo di fustelle utilizzate); inoltre, con l’impiego di apposite cartelle per embossing (foto 6) è possibile ottenere l’effetto di goffratura di carta e cartoncino. In commercio ne esistono vari modelli che si distinguono tra loro per dimensioni, accessori e, neanche a dirlo, costo!
Possiamo partire dalle fustellatrici più piccole, come quella che vedete nella foto qui sotto (foto 7), con un imbocco di circa 8 cm., fino alla fustellatrice per eccellenza: la Big Shot, sia nella versione classica (foto 8) che plus, ancora più grande. La versatilità di questa macchina dipenderà poi dal numero e dalla tipologia delle fustelle e di cartelle di embossing che decideremo di acquistare separatamente. Indubbiamente non si tratta di uno strumento “economicissimo”: oltre all’acquisto iniziale, i piani da taglio, essendo di plastica, si usurano proporzionalmente all’utilizzo e devono essere periodicamente sostituiti; a questo va aggiunto il costo delle fustelle.
Ciò detto, per le appassionate di hobbistica femminile, che possono impiegarla anche per lavori con feltro, pannolenci e in generale con tutti i materiali che ritagliabili con un semplice paio di forbici, la Big Shot è uno strumento molto utile, quasi irrinunciabile!
Per quanto riguarda le fustelle, beh, ce ne sono veramente per tutti i gusti: oltre alle forme geometriche, utilissime per la struttura della card, il numero di quelle decorative è incredibile: singole lettere, frasi, animali, oggetti, foglie, caratteri a tema per ogni ricorrenza e festività… a queste vanno aggiunte le fustelle coordinate ai timbri!
Eh già, perché potrà mai un’appassionata di questo hobby rinunciare ad avere quei 2/300 timbri indispensabili per decorare i propri lavori? Scherzi a parte, se è vero che è possibile creare dei bellissimi progetti anche in assenza di questi strumenti, che non giungono da soli ma accompagnati dal loro seguito di inchiostri, matite e pennarelli acquerellabili, pennarelli a base alcolica, i famigerati copics, è innegabile che la possibilità non solo di decorare ma anche di personalizzare i nostri lavori si amplia all’ennesima potenza, grazie all’infinita varietà dei soggetti a disposizione.
Fondamentalmente esistono due tipi di timbri: di legno (foto 9) e di gomma/silicone (foto 10); questi ultimi necessitano di una base acrilica cui aderire per poi procedere con la timbratura (foto 11). Molto ci sarebbe ancora da scrivere sull’argomento, ma credo proprio che il modo migliore per andare avanti sia quello di metterci all’opera con un primo progetto, per divertirci un po’ insieme. Alla prossima!