A Firenze e dintorni, gironzolando tra le librerie indipendenti e di quartiere – La Libreria Fortuna

Sono convinta che mettere piede in libreria generi endorfine sempre e comunque, a prescindere dalle sue dimensioni; è innegabile però che la “libreria di quartiere” eserciti un fascino particolare per gli amanti della lettura, non semplicemente un luogo in cui si “vendono libri”, ma uno spazio stimolante e coinvolgente di incontro e di scambio.

Di qui la voglia di conoscere e farvi conoscere più da vicino le realtà indipendenti di Firenze e dintorni, la loro attività e il loro impegno sul territorio.

La Libreria Fortuna

Mi colpiscono subito le sue belle vetrine che si affacciano su via Garibaldi nel centro di Pontassieve. Appena entrata mi accoglie Elisa, gentilissima e sorridente che, comprendendo al volo la mia spiccata curiosità, mi lascia gironzolare tra gli scaffali assaporando l’atmosfera calda e accogliente che vi si respira.

Noto subito dei ripiani particolari: Libri a 2 euro. Il ricavato andrà in beneficienza all’associazione “Uno per tutti”. Elisa mi spiega che si tratta di libri donati dai clienti, con i quali sostenere i progetti dell’associazione (attiva a Pontassieve dal 2011) che promuove il principio del rispetto dei DIRITTI e il valore della DIFFERENZA. Che bella idea!

Passano pochi minuti e ci raggiunge anche Valentina, titolare della libreria insieme a Elisa e Chiara, una conduzione tutta al femminile che, lo ammetto, sono di parte, aggiunge un tocco speciale al tutto… e fra donne è un attimo iniziare a scambiare due chiacchiere!

Valentina, qual è stata la molla che nel 2010 vi ha spinto ad aprire una libreria?

Personalmente venivo da una lunga esperienza lavorativa per una catena di librerie e mia cognata Chiara, nonché madre di Elisa e appassionata di libri, buttò sul tavolo l’idea di aprire una libreria. Insieme abbiamo deciso di metterci in gioco in quella che inizialmente sembrava una pazzia. Pensa che mentre allestivamo il negozio, un’anziana signora si affacciò incuriosita, chiedendoci di cosa si trattasse: “Mi raccomando signora, non ci rovini l’effetto sorpresa: stiamo per aprire una libreria!” di tutta risposta: “Ohhh, a me serviva un fruttivendolo!” L’inizio non è quindi avvenuto sotto i migliori auspici, ma sono passati tredici anni e siamo sempre qui.

E ormai siete diventate un punto di riferimento…

In effetti ne siamo davvero contente. Siamo molto attive, organizziamo eventi e anche qui in libreria non siamo mai ferme, cerchiamo sempre di rinnovare e di innovare. È un lavoro che ci appassiona e noi ci mettiamo il cuore.

Collaborate anche con le amministrazioni del territorio?

Sì, da questo punto di vista ci troviamo in un’area felice, il Comune di Pontassieve si è dimostrato attento e, attraverso un’attività di rete tra commercianti e amministrazione comunale, Pontassieve è diventata “una città che legge”. Anche altri paesi limitrofi si sono mossi nella stessa direzione.

Abbiamo iniziato creando un evento “chiavi in mano” per una biblioteca, gestendo in tutto e per tutto sia l’aspetto burocratico che organizzativo, dall’intervista alla trasferta dell’autore, biglietto del treno, pernottamento ecc. Piano piano la collaborazione si è estesa anche ad altre biblioteche.

Sul fronte privato, da un paio d’anni collaboriamo con il Fico Bistrot di Pontassieve, luogo di ritrovo ma anche di eventi, musica, teatro, danza e, più in generale, di cultura.

Quest’anno si replica: per il periodo estivo, ogni martedì sera, saremo lì con la promozione di un libro, alla presenza del suo autore. Ci sono autori che ci contattano per una presentazione con noi, e questo ci riempie di orgoglio.

Ho notato che la vostra libreria è molto ben fornita non solo per gli adulti, ma anche per i più piccoli: siete solite organizzare qualcosa anche per loro?

Sì, c’è una stanza dedicata ai bambini e ai ragazzi, che al bisogno si trasforma in uno spazio per piccoli laboratori ed altre iniziative, e questo per due motivi: innanzitutto perché loro sono i lettori del futuro e se vogliamo che la prossima sia una generazione curiosa e appassionata, dobbiamo fornirle gli stimoli giusti.

Poi abbiamo notato una cosa molto bella e cioè che spesso entrano in libreria, anche solo per curiosare, bimbetti delle scuole elementari e ragazzini delle medie, da soli o in compagnia di amici; arrivano e si trattengono per un po’ e questo ci fa davvero piacere. Quindi è giusto dedicare spazio ed energia ai giovani e giovanissimi.

Fra le altre cose, come libreria, collaboriamo spesso con le scuole, dalla materna alle superiori, organizzando presentazioni di libri ed incontri con autori; ad esempio, l’anno passato all’Istituto Superiore Balducci è venuto Fabio Genovesi, quest’anno Daniele Mencarelli, giusto per fare due nomi.

Uno dei piaceri di entrare in una libreria come la vostra è quello di potersi lasciar consigliare, un valore aggiunto importantissimo. Questo elemento è ben percepito e sfruttato dalla vostra clientela?

Un aspetto fondamentale nel nostro lavoro è la preparazione, e i clienti nella maggior parte dei casi la percepiscono e l’apprezzano.

Oltre a ciò, il nostro ruolo richiede di essere anche un po’ “psicologi”. Non è insolito che ci venga chiesto un consiglio per un acquisto, magari per un regalo, senza fornire particolari indicazioni sui gusti personali, sui generi che possono piacere o, addirittura, dichiarando che il destinatario non è un lettore!

Al contrario un libro dovrebbe essere pensato come molto personale…

E lì dobbiamo cercare di intuire i gusti personali, anche attingendo da altri campi: film preferiti, passioni, interessi e qui, come ti dicevo viene fuori l’aspetto psicologico del nostro lavoro.

In quanto madre di due adolescenti, mi incuriosisce molto sapere se, dal vostro privilegiato angolo di visuale, vi sembra, in generale, che la supremazia di telefonino e pc abbia reso i ragazzi di quell’età refrattari alla lettura o se si tratti piuttosto di un’impressione sbagliata.

No, notiamo al contrario un interesse crescente, specie negli ultimi tempi, in parte anche grazie ai consigli di lettura che vengono scambiati sui social come Tik Tok; i Manga ad esempio vanno fortissimi, come pure i romanzi cui sono ispirate alcune serie tv.

L’errore da non fare è quello di sminuire le scelte degli adolescenti, a volte c’è un’errata convinzione genitoriale che un romanzo rosa o un fantasy sia “robetta” o “troppo infantile”; invece non deve esserci un genere obbligato per età. L’importante è leggere, leggere, leggere, poi ognuno svilupperà un proprio gusto personale.

Il tempo in compagnia di Elisa e Valentina è volato: è stato bello percepire, anche a pelle, la passione per il loro lavoro e la determinazione con cui portano avanti tutte le attività che le tengono impegnate su vari fronti e, ultima cosa ma non meno importante: L’ultima settimana di settembre di Lorenzo Licalzi (https://www.enjoyblog.it/libri/scelti-da-noi/lorenzo-licalzi-lultima-settimana-di-settembre-2015/), il libro consigliatomi da Elisa e di cui mi è stato fatto gentile omaggio, è bel-lis-si-mo!!