Nicoletta Verna – I giorni di Vetro (2024)

Crudeltà e resilienza, sofferenza e speranza, ferocia e umanità.

Con I giorni di Vetro Nicoletta Verna ci regala un romanzo di rara potenza ed intensità emotiva.

Una storia in cui “non c’è niente di vero, eppure non c’è niente di falso” e che proprio per questo coinvolge e sconvolge.

Castrocaro, 10 giugno 1924. È il giorno dell’omicidio di Matteotti e della nascita di Redenta, quasi a simboleggiare un ideale passaggio di testimone tra la prima vittima illustre del Fascismo e quella ragazza indifesa, “la purina”, che del ventennio fascista e della società che lo espresse sarà vittima sacrificale.

Redenta nasce e sopravvive contro ogni pronostico, non parla – e parlerà sempre poco – ma sente e comprende tutto, ha un corpo fragile, una gamba “matta” e una mano debole, eppure troverà la forza di spingere un carro per salvare una vita. È una creatura mite, sottomessa alla crudeltà di Vetro, gerarca sadico e marito-carnefice che le infligge le peggiori violenze fisiche e psicologiche; ma Redenta sopporta e resiste.

Per cinque giorni, i giorni di Vetro, il suo destino si incrocerà con quello di Iris, coprotagonista del romanzo e seconda voce narrante insieme a quella di Redenta.

Iris è bella, colta, ha fede nella conoscenza e nel progresso. Quando incontra Diaz, lo segue sulle montagne dell’Appennino tosco-emiliano, per combattere al suo fianco nella resistenza partigiana, affrontando il freddo, la fame, la paura di morire e quella di uccidere.

Due figure opposte ma complementari attraverso le quali l’autrice dà voce alla forza delle donne, alla loro capacità di resistere, alla speranza nonostante ed oltre la brutalità della Storia.

Accanto a Redenta e Iris, altri personaggi che si fatica a considerare “minori”, tanto è rilevante il loro ruolo nello svolgersi degli eventi.

Le vite dei singoli si intrecciano con la Storia dando vita ad uno sviluppo magistralmente costruito, in cui violenza e misericordia, amore ed efferatezza si mescolano fra loro, restituendoci un romanzo indimenticabile.